lunedì 15 febbraio 2016

SOGNI D'ORO

In questo post voglio parlare un pò del sonno, non dei disturbi ad esso legati o dei dati scientifici sul suo andamento ( REM ecc.), ma di alcune questioni legate al ciclo di vita. Osservo infatti che molti tra noi anche laddove non si trovano in situazioni di disturbi del sonno, davanti a sonno irregolare, a saltuarie irregolarità, o a una modificazione costante, sviluppano molte preocuppazioni rispetto ad esso; d'altronde il sonno, al pari dell’aria, dell’acqua e del cibo, rappresenta uno dei bisogni fondamentali dell’uomo ed ha un incredibile potere sulla nostra vita. Se dormiamo bene, ci svegliamo riposati, freschi, vigili, pronti ad affrontare la giornata che abbiamo di fronte. Se non dormiamo bene, ogni aspetto della nostra vita ne risente. Ecco perciò un pò di informazioni. Il sonno normale è uno stato fisiologico consistente nell’interruzione provvisoria del cosiddetto stato di veglia. Nell’uomo, ma in tutti gli animali in genere, il sonno è un irrinunciabile bisogno biologico, necessario per il riposo del corpo e per il ripristino delle normali funzioni fisiologiche. In esperimenti su cavie da laboratorio si è osservato che la privazione del sonno porta alla morte dell’animale. Le prove sull’uomo devono essere interrotte a causa dell’insorgere di numerosi disturbi fra cui delle serie alterazioni del comportamento. Il sonno è causa di numerose modificazioni sull’organismo, la pressione arteriosa si riduce, si abbassano sia la frequenza cardiaca sia la temperatura del corpo, c’è una riduzione della produzione di urina e dell’attività respiratoria, la muscolatura tende a rilassarsi ecc.; praticamente si ha un notevole abbassamento delle richieste metaboliche da parte dell’organismo. Nell’arco della vita, gli esseri umani sperimentano varie tipologie di sonno. Il sonno del neonato è tipicamente polifasico (i neonati dormono più volte al giorno); si passa poi a una fase di sonno bifasico, tipica dei bambini (che dormono alcune ore nel corso del pomeriggio) per poi arrivare al sonno monofasico circadiano tipico della maggioranza delle persone adulte. In età avanzata, in diversi soggetti, il ritmo circadiano dell’adulto viene sostituito da un ritmo polifasico ultradiano (un sonno cioè caratterizzato da alcuni sonnellini diurni). Il tempo necessario all’appagamento del desiderio di dormire varia in base a diversi fattori; il principale fattore è l’età; la correlazione fra durata del sonno ed età è inversamente proporzionale; i neonati dormono circa 17 ore su 24, i bambini di età compresa fra i 2 e i 6 anni dormono in media 13-14 ore al giorno, nel periodo che va dai 6 ai 14 anni, le ore di sonno passano gradualmente da 12 a 9; i soggetti adulti dormono mediamente 7-8 ore; nelle persone anziane le ore di sonno si riducono ulteriormente (5-6 ore di sonno al giorno). Va però precisato che esiste una notevole variabilità interindividuale legata ai fattori più disparati (abitudini, attività lavorativa svolta, clima, sesso, stagione, stato di salute, stile di vita ecc.); è questa variabilità interindividuale che rende difficile definire un quadro patologico relativo ai disturbi del sonno, infatti il solo dato quantitativo delle ore di sonno non è una condizione sufficiente per definire con certezza un eventuale disturbo del sonno. Dire che il fabbisogno del sonno diminuisce con l'età è quindi corretto se ci si limita al solo dato quantitativo. Al neonato occorrono diciotto ore, contro le cinque o sette dell'anziano. Dopo i 25 anni inizia il deterioramento della qualità del sonno, la cui durata rimane costante fino ai 35 anni, ma la cui fase profonda comincia a diminuire dall'iniziale 20% della durata totale. A 35 anni l'uomo passa meno del 5% della durata del sonno notturno nella fase profonda, probabilmente a causa di una riduzione della secrezione di ormone della crescita. Non ci meravigliamo quindi se " non mi faccio più quelle belle dormite di un tempo". Dopo i 50 anni la durata del riposo notturno diminuisce di 27 minuti ca. ogni dieci anni. E il sonno dell'anziano è diverso da quello del giovane, ma molte ricerche hanno evidenziato che negli individui in buona salute, con molti interessi e soddisfatti della loro qualità della vita, la qualità del sonno non si modifica con l'età. È fondamentale conservare il ritmo veglia-sonno più costante possibile ma solo una piccola parte della popolazione riesce a rispettare questa regola. Non è possibile stabilire una durata del sonno ottimale, non esiste un tempo standard, perché questo è un fatto individuale e diverso da una persona all'altra. Importante è la qualità del sonno piuttosto che la quantità che varia secondo le esigenze personali. Inoltre, tutta una serie di fattori, come lo stress o gli orari di lavoro, possono influire negativamente sul sonno e impediscono all'organismo di riposare in modo adeguato.In realtà ogni giorno ed ogni notte siamo soggetti a continui cambiamenti del nostro organismo: la durata del giorno e della notte, le condizioni climatiche e le situazioni che affrontiamo quotidianamente, cambiano in continuazione, seppur in alcuni casi in modo impercettibile. Il tempo da dedicare al sonno è un discorso delicato, perché dormire poco crea tutta una serie di disturbi, ma dormire troppo a lungo causa altrettanti fastidi. Chi dorme male, poco e non riposa a sufficienza diventa irascibile, nervoso, perde la concentrazione, la memoria e si deprime. Chi dedica troppo tempo al sonno si innervosisce e accusa un calo del rendimento esattamente come chi dorme poco. Saper dormire in modo regolare, per un numero di ore adeguato alla nostra esigenza fisica è sinonimo di salute e di benessere sia fisico che mentale .  Alcuni fattori esterni possono condizionare l'esigenza personale del sonno. Variazioni ormonali, tipiche quelle che avvengono nella donna durante il ciclo mensile, influiscono sulla qualità e sulla quantità del sonno. Un fatto discusso è quello del sonnellino pomeridiano, abbastanza comune nella nostra cultura mediterranea. Dormire nelle ore pomeridiane può aiutare, può avere un effetto benefico, può dare un piacevole sollievo; ma non può sostituire il sonno notturno, ne si può pensare di recuperare le ore di sonno perse durante la notte con il sonnellino del pomeriggio.  Il sonno pomeridiano non dovrebbe mai durare per più di trenta minuti, perché con un riposo più lungo si passerebbe al sonno profondo dal quale è difficile risvegliarsi e questo ci fa sentire peggio di come ci sentivamo prima del riposo. Tutta da approfondire è anche la questione del sonno polifasico ( più sonnellini brevi durante l'arco delle 24 ore), a cui molti individui sembrano ricorrere e che ha caratterizzato la vita di Leonardo da Vinci, ma anche quella di Thomas Edison, Buckminster Fuller, Nikola Tesla, Benjamin Franklin, Thomas Jefferson, e Napoleone. Il sonno polifasico ha infatti fatto parte della vita di molti geni nella nostra storia, che, in modo inaspettato hanno abbandonato il ciclo circadiano o bifasico per prediligere quello polifasico. Comunque, molte restano le dimensioni da indagare del sonno e la ricerca è in continua evoluzione. Mi fermo qui a ribadire che rispetto alla propria dimensione del sonno ( laddove non sia stato diagnosticato un disturbo vero e proprio) è importante considerare: 1) che non esistano fattori ormonali o neurologici o farmaci che si assumono che impattano sulla capacità di un sonno regolare ( se ce ne sono si devono valutare col proprio medico le soluzioni ed anche provare ad accettare che il proprio sonno forse non potrà essere del tutto regolare) 2) che brevi periodi di sonno irregolare, per quanto ci appesantiscono, possono presentarsi e non è certo sviluppando vissuti ansiosi ( "non dormirò più!") che ci aiutiamo, se mai dandoci messagi positivi 3) regolarità di orari, di "rituali" ( leggere, bere una tisana o ciò che si sente più appropriato), laddove è possibile usarli, sono di sostegno a un buon sonno 4) che non sono le "abbuffate" di sonno che ci aiutano a regolarizzare il sonno ma cercare di capire come trovare il tempo per dormire il giusto numero di ore e come ridurre lo stress per arrivare comunque all’appuntamento con Morfeo stanchi. 5) di evitare sostanze e attività eccitanti e attivanti prima di dormire 6) di valutare la questione sonno in un ampio contesto di vita ( fonti di stress, incapacità a lasciarsi andare, sentire il bisogno di stare sempre in allerta). Ci sono momenti di vita, di per sè stressanti in cui è momentaneamente normale che il sonno sia irregolare ( lutti, delusioni relazionali o lavorative,malattie, nascita di un figlio ecc). Quello che si può fare in questi casi è solo cercare di organizzarsi i proprio spazi e momenti antistress. Se non persistono condizioni oggettive di stress, interroghiamoci allora su quale sia il modo in cui magari senza accorgene ci stiamo stressando o ci stiamo creando frustrazione, o sul perchè non stiamo usando tutte le nostre energie, così da non riuscire ad arrenderci al sonno. E prima di autodiagnosticarci un disturbo del sonno, se mai, chiediamo informazioni e sostegno ad un esperto. In alcuni casi una semplice consulenza che permette di liberarsi del peso " non sto dormendo" e riesce a facilitare un'appropriazione di senso a riguardo, è risolutiva. 7)che durante le diverse età e diverse fasi di vita è normale che il sonno si modifichi. 8) di usare la visualizzazione di immagini rilassanti, il rilassamento muscolare e frasi positive per lasciarsi andare al sonno Ed infine solo una riflessione che prendo in prestito dal critico d'arte Jonathan Crary, secondo il quale: il sonno interrompe il furto di tempo che il sistema capitalistico compie ai nostri danni. La maggior parte delle necessità apparentemente fondamentali della vita umana - dalla fame alla sete all'impulso sessuale, al bisogno, più recente, di amicizia - sono state riproposte in versioni mercificate o finanziarizzate. Il sonno pone il problema di un bisogno umano che si può soddisfare solo in un certo intervallo di tempo e non può quindi essere asservito e aggiogato a una macchina per fare profitti, offrendosi come un'incongrua eccezione, una vera e propria area di crisi nell'ambito della attuale globalizzazione. Insomma, prendendo spunto dal suo pensiero, mi viene da dire, se ci troviamo a non dormire troppo bene e a soffrirne, assicuriamoci anche che, tutti presi dai meccanismi ormai sin troppo avviati ed automatici del nostro mondo occidentale, non ci stiamo facendo rubare la vita da ritmi sbagliati e falsi bisogni imposti dall'esterno che ci allontanano da bisogni più profondi, veri e salutari. Sogni d'oro.

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