lunedì 20 aprile 2015

Il cerchio della consapevolezza

Ecco qui un'altra breve intervista di una paziente che ha terminato la terapia. Ciao Chiara puoi dirmi come stavi e qual'è il motivo per cui eri venuta da me? quando ho deciso di venire da te... non volevo in realtà, non ho mai pensato che i miei problemi fossero gravi (sebbene lo desiderassi) fino a quando non ho iniziato ad essere seriamente autodistruttiva: ho iniziato a bere più del solito, ad andare nei pub da sola, a risvegliarmi in macchina la mattina senza memoria alcuna della serata precedente e mi sono spaventata. Ero un po' a pezzi. -Ci sono stati momenti difficili nel percorso e hai mai avuto ripensamenti? Seri ripensamenti non li ho avuti mai, più che altro pigrizia momenti difficili durante la terapia no, nel mettere in pratica sempre, anche adesso, mentre scrivo. -In cosa credi che ti abbia aiutato di più il percorso fatto assieme? A non sentirmi in colpa per come sono, ma la consapevolezza non è arrivata subito. ci sono voluti mesi dall'ultimo incontro, poi però le cose hanno preso la giusta forma e dimensione. - Hai terminato da tempo il percorso ma abbiamo concordato ancora un ultimo incontro, come stai ora e com'è la tua vita? non credo che starò mai bene, il gusto per il dramma fa parte di me, non posso eliminarlo, ma adesso ho gli strumenti, che prima non avevo, per sbloccare i meccanismi che metto in atto. Mi sembra un successone, davvero. Ti va di dirmi a quale immagine, così, istintivamente ti viene di collegare la tua esperienza terapeutica?O una frase, un canzone, dimmi tu... Mi viene in mente l'Ensō è una parola giapponese graficamente è un cerchio... Va bene, grazie della tua intervista Ringrazio nuovamente Chiara e tutti gli altri pazienti che ogni tanto mi concedono queste preziose interviste, che ritengo tra l'altro un pezzo importante del loro percorso, una condivisione ed un'apertura catartica. Saluto i lettori con una specifica sul simbolo emerso a fine intervista. Ensō è una parola giapponese che significa cerchio. L'ensō è forse il soggetto più comune della calligrafia giapponese è un simbolo che simboleggia l'illuminazione, la forza, l'universo. È ritenuto da molti che l'indole dell'artista sia completamente rivelata dal modo in cui disegna questo cerchio; inoltre si ritiene che solo chi sia mentalmente e spiritualmente completo possa disegnare un vero ensō. Alcuni artisti disegnano un ensō ogni giorno, come una sorta di diario spirituale. Alcuni disegnano l'ensō con un'apertura nel cerchio, mentre altri lo completano. L'apertura potrebbe simboleggiare che questo cerchio non sia separato dal resto delle cose ma faccia parte di qualcosa di più grande.

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